24 giu 2010

Islanda - la terra in divenire

Viaggio fotografico in Islanda, tra vulcani,gayser e ghiacciai....




Pulcinella di mare
Gayser
Balene nella baia di Husavik

Far Oer Island

Un viaggio nella pioggia del Nord Atlantico nelle verdi Isole Far Oer....







By Lurosnet - luglio 2008

16 giu 2010

Joshua Tree desert National Park

David, cappello da cowboy e jeans sdruciti, ci fa capire che prima di fare benzina occorre recarsi alla cassa a pagare. Da queste parti devi prima decidere la cifra,paghi e solo dopo hai l'ok per fare benzina. Ha un grosso fuoristrada,tipo pick-up, è di Twentynine Palms un paese distante poche miglia. Ci chiede se siamo diretti al Joshua Tree desert e poi ci racconta che qualche giorno fa alcuni turisti tedeschi si sono persi cercando l'ingresso del parco. Già ma noi siamo italiani ! E allora ci informa che dopo la visita del deserto a Twentynine Palms ci sono Pizzerie e Ristoranti dove si mangia dell'ottima pasta proprio come in Italia.  David è un chicchierone e non ci molla più. Alla fine desiste e ci indica la strada per Joshua Tree.  Il ranger ci controlla il pass e ci fornisce la cartina. Non c'è benzina ne' acqua in tutto il parco e l'uscita sud dista circa 70 miglia. Un sole caldo un cielo azzurro terso nel quale si stagliano piegati dal vento i netti contorni delle piante di Yucca con le braccia che si protendono verso il cielo, gli alberi di Joshua. Così lo videro i primi pionieri mormoni, come Giosuè che alzò le braccia al cielo e fermò il sole per far si che gli ebrei potessero vincere la battaglia .
“Sole, fermati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon".”Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici”. (La Bibbia - Giosuè 10).
Un po' di misticismo forse ispirò Bono e i suoi a registrare il primo album americano della band degli U2 dandogli il nome di questo luogo.
Nel Black Rock trail un piccolo coyote salta fuori da un cespuglio e fugge velocissimo. Diversi cartelli indicano di fare attenzione ai rattle-snake, così chiamano i serpenti a sonagli da queste parti, specie protetta, indispensabile al mantenimento dell'ecosistema. La cosa non ci tranquillizza affatto. Così camminando lungo l'esile traccia del sentiero cerchiamo di fare un po' di rumore per avvisare della nostra presenza. Un gran silenzio rotto solo dalle voci lontane di pochi altri escursionisti avventuratesi sotto il sole cocente tra le rocce rosa dell' Hidden trail alla ricerca della valle nascosta dove agli alberi di yucca si aggiungono le gialle infiorescenze della Parry's Nolina o le piccole Scrub Oak e tra i tagli delle rocce fa capolino qualche timida Iguana del deserto pronta a rintanarsi appena ci avviciniamo. La strada verso Keys View corre tra mille braccia protese, un Red Snake attorcigliato su se stesso nel bel mezzo della strada in attesa di decidere il da farsi, segnala la propria presenza nella speranza di non essere schiacciato dalle rare auto. Keys View, nel punto più alto del parco, ci regala la vista della faglia di S. Andrea, la spaccatura della dorsale medio-atlantica e poi in fondo verso il New Mexico. Nell'area da pic-nic un piccolo scoiattolo striato, l'Antelope Squirrel, si avvicina in cerca di cibo.
Nella lunga discesa verso l'uscita sud di Cottonwood Springs, le yucca come per incanto svaniscono nel fondo del Wilson Canyon lasciando il posto a spinose piante grasse mentre il deserto mostra il suo aspetto più inquietante di sassi e bassi arbusti in un panorama sconfinato. Siamo al Cholla Garden, un giardino non proprio all'inglese, con piante dai mille aculei e sentieri polverosi che lo attaversano. Dopo poche miglia la casetta del ranger ci avvisa che stiamo uscendo dai confini del parco. Tra breve saremo sulla Freeway 10 in direzione est verso Phoenix.

by LuRosNET - America on the road 2009

15 giu 2010

Marsiglia

Partiamo in treno per Marsiglia. Dalla stazione di Aix ce ne sono ogni 30 min. circa. Ci sembra un’ottima soluzione per visitare la città lasciando il camper tranquillamente in campeggio. In mezz’ora siamo alla gare St. Charles . Negozietti e ristoranti indiani,pakistani,nordafricani in fila uno dietro l’altro ci annunciano il grande miscuglio di razze di una città cosmopolita quale è Marsiglia. All’incrocio con la Canabiére si volta a destra per scendere direttamente al Vieux Port, l’antico porto lungo e stretto chiuso in fondo da due poderose rocche fortificate che ne controllavano l’accesso. A destra della Canabiére i quartieri popolari, a sinistra i quartieri con negozi luccicanti e lussuosi e le case ottocentesche ristrutturate dopo la guerra.
“Dall’alto dei gradini della stazione di St. Charles, Guitou contemplava Marsiglia. ….. In fondo alle scale trovi il boulevard d’Athenes. Lo segui fino alla Canabiére. Giri a destra. Verso il Vieux-Port … “
Marsiglia è anche questo: una città di contrasti. Al porto pescatori che vendono il pescato, soprattutto sole (sogliole) e rascasse (scorfani). I battelli partono ogni ora per lo Chateau d’If, il castello del conte di Montecristo romanzato da Alexander Dumas.

14 giu 2010

La Venere di Milo

Il ferry delle 19.00 che parte da Folegandros attracca prima a Kimolos . Torniamo indietro con la memoria a 17 anni fa quando nel nostro primo giro per le isole approdammo in questo piccolo lembo di terra. Allora c’era solo una taverna al porto dove si mangiava del buon pesce fritto e un negozietto che vendeva di tutto. Oggi ci sembra molto cambiata. C’è un certo traffico al porto e vi sono molte nuove case . Si intravede la strada collega la chora e anche qui diverse costruzioni. Alle 21.30 si arriva al porto di Adamas posto in una bellissima e riparata baia creata dalle eruzioni vulcaniche che qui si sono succeduta nei secoli.. Il lungomare è molto trafficato con numerosi locali piuttosto moderni. Adamas è una buona base di partenza per scoprire le spiagge poste nella parte meridionale dell’isola.

Immagini bretoni

Il respiro del mare
Nantes è la porta della Bretagna, ma l'aria bretone si comincia a respirare man mano che ci si avvicina alla costa, verso il Morbihan.
A Locmariquer c'è il primo impatto con le maree; è come se il mare emettesse un lungo respiro, in poco tempo si assiste alla bassa e alta marea, emergono le alghe,la sabbia si popola di piccoli animaletti in cerca di cibo,la gente del posto con gli stivaloni raccoglie lumachine di mare,mitili,vongole; poco dopo le barche in secca tornano a galleggiare.
Tra storia e folklore
La zona di Locmariquer e della vicina penisola di Quiberon è molto interessante oltre che da un punto di vista naturalistico anche archeologicamente. Nei pressi della cittadina si può visitare il Grand Menhir (Mener Hroec'h in lingua bretone), enorme masso a punta adagiato a terra spezzato in tre tronconi; poco oltre il dolmen Table des Marchands.

13 giu 2010

Santorini - Un vulcano in mare

Santorini dall’alto ci appare in tutta la sua spettacolarità. La caldera si vede ben definita con il vulcano di Nea Kameni al centro. Le prime luci della sera indicano le tante case a strapiombo sulla roccia lavica.Atterriamo all’aeroporto dove troviamo ad attenderci George , della "Pension George" ( per una volta abbiamo prenotato dall’Italia le prime quattro notti !). Ci porta a Karterados, un tranquillo villaggio a 20 minuti di camminata da Fira. La sistemazione è ottima, di quelle da consigliare, con bella camera a volta di botte cucina e piscina per tutti gli ospiti. La gentilezza di George,greco, e della moglie inglese saranno per noi un bel ricordo di questo viaggio.Santorini è un’isola così particolare che, nonostante molto turistica, presenta un fascino unico non riscontrabile nelle altre isole da noi visitate.