14 giu 2010

Immagini bretoni

Il respiro del mare
Nantes è la porta della Bretagna, ma l'aria bretone si comincia a respirare man mano che ci si avvicina alla costa, verso il Morbihan.
A Locmariquer c'è il primo impatto con le maree; è come se il mare emettesse un lungo respiro, in poco tempo si assiste alla bassa e alta marea, emergono le alghe,la sabbia si popola di piccoli animaletti in cerca di cibo,la gente del posto con gli stivaloni raccoglie lumachine di mare,mitili,vongole; poco dopo le barche in secca tornano a galleggiare.
Tra storia e folklore
La zona di Locmariquer e della vicina penisola di Quiberon è molto interessante oltre che da un punto di vista naturalistico anche archeologicamente. Nei pressi della cittadina si può visitare il Grand Menhir (Mener Hroec'h in lingua bretone), enorme masso a punta adagiato a terra spezzato in tre tronconi; poco oltre il dolmen Table des Marchands.
 Seguendo la stradina che porta verso il Point de Karpenhir, si visita un altro grande dolmen: il tumulo di Manè Er Hroech che le diverse guide indicano come " collina delle fate".
Carnac, uno dei più importanti siti megalitici del mondo, è a poca distanza da Quiberon. Occorre seguire le indicazioni per " les allignaments" che conducono direttamente a visitare l'allineamento di menhir più spettacolare, quello di Menec, costituito da 1099 menhir disposti su file per una lunghezza di circa un chilometro. Osservatorio astronomico, zona di culto ? I dubbi permangono e forse non si scioglieranno mai. Resta comunque il fascino di un sito assolutamente indimenticabile.
Proseguendo in direzione di Auray, incontriamo les allignaments de Kermario e Karlescan poco più piccoli di quello precedente ma non per questo con meno fascino. I forti venti atlantici della Cote Savauge, la costa occidentale della stretta penisola del Quiberon, ci riportano alla realtà. La vegetazione risente molto di questo clima. Cespugli estesi di erica che macchiano il terreno altrimenti brullo, piccole piante grasse e sulle dune ciuffi d'erba e arbusti spinosi. Consigliamo di seguire un itinerario pedonale che,attraverso lingue rocciose e splendide insenature che formano riparate baie, conduce a Pointe de Perche ,il punto più occidentale della penisola. E’ ora di riprendere la strada della costa alla volta del " Pays de Bigouden" una zona che comprende alcuni graziosi centri così chiamata per il curioso copricapo che le donne portavano un tempo. È raro oggi vedere le donne in abiti tradizionali che vengono comunque rispolverati per le feste di paese. Prima di entrare nel pays de bigouden è d'obbligo visitare la cittadina di Concarneau, grande porto peschereccio la cui attrattiva è rappresentata dalla " Ville Close", l'antica città racchiusa tra le mura e posta su un isolotto collegata da un ponte alla terraferma.
Il pays de bigouden è annunciato da numerosi cartelli turistici dopo l’attraversamento del fiume Odet su di un ponte da cui si gode una spettacolare vista su Saint Benodet e sul fiordo che il fiume crea prima di gettarsi nell'Oceano. Un breve giro nei diversi villaggi rendono l'idea della tranquillità di questi luoghi fuori dai circuiti turistici tradizionali della Bretagna, due esempi per tutti: Point l'Abbe con una graziosa piazza e Point de Penmarch' poco oltre, dominato da un grandioso faro e da una pittoresca quanto pericolosa baia costellata di rocce affioranti.
A volo di uccello
Cap Sizun inaugura il percorso che ci porterà a scoprire vari punti panoramici della frastagliata costa nella regione del Finistere. Si parte dal borgo di Glenat Cap Sizun dove si può visitare un bel complesso parrocchiale con interessanti basso-rilievi; da qui attraverso poco frequentate stradine che tagliano la campagna, si giunge alla Baie de Trespasses così detta in quanto luogo di "transito" dei monaci morti che venivano portati nella vicina isola dai loro confratelli per la sepoltura. Dopo pochi chilometri siamo a Point du Raz, classica meta del turismo di massa,attrezzato con vari negozietti che espongono i più disparati oggetti e souvenir di dubbio gusto, ristoranti con i prezzi alla stelle ... La veduta sulle isole di fronte e i fari che segnalano gli scogli è comunque meritevole di una sosta. Tornando sui nostri passi verso la baie des Trespasses si raggiunge Point du Van, un luogo dall'atmosfera indimenticabile. Qui il segno dell'uomo è dato solo da una piccola cappella meta di pellegrinaggi, sita in posizione molto suggestiva. Un comodo sentiero pedonale consente di seguire le diverse insenature nel silenzio rotto solo dallo stridio dei numerosi gabbiani che qui vi nidificano.
Seguendo per qualche chilometro in direzione est Douarnenez, si raggiunge la riserva ornitologica di Goulien. La riserva è gestita da una società per lo studio e la protezione della natura in Bretagna,il percorso è attrezzato con binocoli fissi puntati sui nidi degli uccelli. Si osservano diversi tipi di gabbiani (che si distinguono dal colore delle ali), cormorani e una piccola colonia di urie;diversi cartelli con disegni aiutano nel difficile compito di individuare le diverse sottospecie degli uccelli presenti.
La riserva di Goulien rappresenta per noi l'ultimo lembo di quella che è detta la Cornovaglia bretone; la prossima meta è Locronan, un tuffo nel Rinascimento.
E’ un antico villaggio di tessitori con un bellissimo complesso urbano di case rinascimentali del XVI e XVII sec. in granito scuro. Poco distante dalla prospettica piazza e verso l'esterno del borgo si trova la "Chapelle du Penity" pregevole chiesa del XV sec.
I calvari
Le ultime ore di luce ci permettono di tornare verso il mare a Camaret sur Mer, famoso porto per la pesca delle aragoste.
Il mattino seguente ci spostiamo a Point du Penhir,ennesimo punto panoramico mozzafiato sulla costa, quindi si segue per Pleyben dove inizia il giro dei calvari e complessi parrocchiali bretoni (circuit des enclos parrossial). Molto bella a Pleyben è la chiesa il cui interno presenta statue lignee e pregevoli travi decorate.
Attraversando il massiccio armoricano,di antichissima formazione geologica, ci rechiamo a Guimiliau dove ha sede uno dei complessi parrocchiali più celebrati di Bretagna, un calvario popolato da circa duecento personaggi,il secondo di Bretagna. St. Thegonnec è vicina.
La competizione tra Guimiliau e St. Thegonnec è scritta nella storia bretone. Tutti originari del XVI e XVII sec., i calvari hanno rappresentato per molti anni ricchezza e potenza di città e comunità. Dopo questo intermezzo artistico culturale, torniamo verso la costa nord , la "costa di granito rosa" a causa del colore rosato delle rocce. Il vento e la pioggia hanno modellato nei secoli queste coste facendo assumere alle rocce le forme più stravaganti e impensabili; una passeggiata nell'area naturale di Tregastel sita tra il golfo di S.Anna e Toul Drez ci conduce in un fantastico paesaggio ,tra baie deserte di terra rossa e belle case nascoste dalla macchia. Una buona base per visitare la zona è Trebourden con il vicino Pointe de Birth.
Tra rocce rosse e sabbia dorata
Ploumanac'h, dal nome così misterioso,è la prossima meta. Nella baia c'è bassa marea così si può camminare sulla spiaggia. Poco oltre il paese verso il faro ci avventuriamo sul "sentiero dei doganieri" anticamente usato dagli stessi per controllare i traffici illeciti dal mare alla terraferma.
Un piccolo museo naturalistico offre l'occasione di conoscere diversi aspetti della fauna e flora del luogo.
Cap Frehel ci accoglie con l'immensa spiaggia di "le sables d'or"ci spostiamo al faro qualche chilometro oltre seguendo la strada. Anche qui sentieri pedonali a picco sulle scogliere e voli di cormorani e gabbiani. È sera quando giungiamo a St. Malo,la città corsara,chiusa all'interno di possenti mura a difesa dalle incursioni nemiche. Il giro delle mura, interamente pedonali, offre l’idea dell’impianto urbanistico di questa bella e vivace città.
La Merveille
La strada costiera conduce attraverso la "costa di smeraldo" (Cote d'Emeraude), Point du Grovin rappresenta l'occasione per un'altra sosta riposante nonostante il tempo inclemente. Quattro chilometri e si giunge a Cancale, cittadina nota per le estese ostricolture, al porticciolo e sul lungomare diversi venditori offrono ostriche e limone.
Mont St.Michel è ormai vicina,entriamo nella regione di Normandia.
La fitta nebbia impedisce di vedere da lontano la "Merveille" come è comunemente detta la grande chiesa. C'è bassa marea, la mole dell'abbazia è nascosta dalla fitta nebbia, per noi tanta e tale è stata l'emozione di trovarci in questo luogo così particolare e che abbiamo visto sui libri di geografia per molti anni, che tutte le ulteriori considerazioni sono risultate scontate. La lunga distesa sabbiosa prodotta dalla bassa marea crea un senso d'infinito, sui pré salé gli agnelli brucano la poca erba, la nebbia si dirada e spuntano le guglie della "Merveille".

By LuRosNET