15 giu 2010

Marsiglia

Partiamo in treno per Marsiglia. Dalla stazione di Aix ce ne sono ogni 30 min. circa. Ci sembra un’ottima soluzione per visitare la città lasciando il camper tranquillamente in campeggio. In mezz’ora siamo alla gare St. Charles . Negozietti e ristoranti indiani,pakistani,nordafricani in fila uno dietro l’altro ci annunciano il grande miscuglio di razze di una città cosmopolita quale è Marsiglia. All’incrocio con la Canabiére si volta a destra per scendere direttamente al Vieux Port, l’antico porto lungo e stretto chiuso in fondo da due poderose rocche fortificate che ne controllavano l’accesso. A destra della Canabiére i quartieri popolari, a sinistra i quartieri con negozi luccicanti e lussuosi e le case ottocentesche ristrutturate dopo la guerra.
“Dall’alto dei gradini della stazione di St. Charles, Guitou contemplava Marsiglia. ….. In fondo alle scale trovi il boulevard d’Athenes. Lo segui fino alla Canabiére. Giri a destra. Verso il Vieux-Port … “
Marsiglia è anche questo: una città di contrasti. Al porto pescatori che vendono il pescato, soprattutto sole (sogliole) e rascasse (scorfani). I battelli partono ogni ora per lo Chateau d’If, il castello del conte di Montecristo romanzato da Alexander Dumas.
Puntiamo direttamente verso il forte St. Nicholas e il Palais de Pharo da dove si gode una stupenda vista d’insieme sul porto e sulla città. Poi non molto distante una visita alla chiesa di St. Victor, la più antica della città , una vera e propria fortezza con una meravigliosa cripta e splendide catacombe. Pranziamo a l’Annexe, una brasserie in una piazzetta dietro il teatro. All’ora di pranzo questa zona si anima di gente e i locali tirano fuori i loro tavolini complice la tiepida giornata di sole invernale. Il pomeriggio lo dedichiamo a Le Panier, il quartiere più antico e popolare della città, semidistrutto durante la guerra e ricostruito in gran parte con palazzoni che ne hanno snaturato le caratteristiche. Strette vie, case in parte malandate altre in corso di restauro. Qui vivono in massima parte gli immigrati. Algerini,tunisini e marocchini, giunti nella seconda città più popolosa di Francia in cerca di fortuna o per sfuggire a persecuzioni; integrati e francesizzati o disadattati. Risorsa per la società o ridotti a problema di ordine pubblico. A Le Panier ne sono passate molte di ondate migratorie, prima napoletani oggi maghrebini. Ma la nostra impressione è stata che Le Panier stia cambiando,si ristrutturano le case e si risistemano le vie,di conseguenza gli affitti e i prezzi di vendita lieviteranno e gli immigrati si sposteranno nelle grandi periferie suburbane. Un po’ quello che ci pare avvenga in alcune zone popolari a ridosso del porto di Genova.
“da Place Jules Verne,vicino al Vieux Port, fino alla Vieille Charitè era un sorprendente viaggio attraverso
un millennio”
La nostra passeggiata passa dall’hotel de Dieux, un vecchio ospedale, fino alla Charitè ricovero dei poveri oggi moderno spazio espositivo con grandi arcate e un piccolo “pantheon” all’ingresso.
“ Costeggiai il lungomare, il bacino della grande Joliette,fino al Quai de la Tourette,poi girai intorno alla Butte du parvis Saint Laurent. Il Vieux Port era circondato di luci. Immutabile e magnifico.”
Il giro per Le Panier si conclude con la visita dell’ imponente Cattedrale e della chiesa di S. Lorenzo, sul fronte opposto di Fort St. Nicholas, quindi un meritato riposo sul lungomare sotto la chiesa ad osservare il lento transito delle barche.  Ripercorriamo a ritroso la Quai du Port fino all’imbarcadero del piccolo ferry boat César che ci porta dall’altra parte in un percorso brevissimo ma particolare,fatto di suggestioni e di un bel colpo d’occhio sul porto.
“ Arrivò il ferry boat. Mi regalai un andata e ritorno per il più corto e più bello dei viaggi. La traversata di Marsiglia. Quai du Port- Quai de Rive Neuve."
E’ ormai sera e le luci si accendono illuminando la città. Dall’alto la Basilica di Notre Dame de la Guarde sorveglia il caotico traffico cittadino. I negozi delle vie laterali alla Canabiére si animano e la città si risveglia. Acquistiamo un cd degli Zebda (un gruppo franco-maghrebino), poi una sosta per il cous-cous. Alle 19.30 parte puntuale il treno per Aix.

Note:
i brani in corsivo sono tratti da “Chourmo” di Jean Claude Izzo