20 ago 2010

Diario di viaggio 8 - estate 2010

9 agosto
Ed eccoci finalmente a Sivas, antico snodo sulle vie carovaniere dirette a Baghdad. Oggi città molto animata che si sta rifacendo il look. Nuove case in costruzione nelle periferie e grandi restauri nel centro. L’impatto è molto piacevole, di una città ordinata, con bei giardini ornati di fiori. La nostra meta è lo splendido parco delle Medrese, in pieno centro. Anche qui qualche lavoro di sistemazione alla Cifte Minaret, mentre la piazza è pavimentata con belle aiuole fiorite e fontane. La Cifte Minaret , del 1270, è molto particolare. In parte crollata, anch’essa con due minareti gemelli decorati a maioliche con cupola a punta. Due grandi scale in pietra consentono di raggiungere la base dei minareti. Di fronte al portale laterale d’ingresso, sta la Sifaiye Medrese,anch’essa del 1200, purtroppo in restauro. Un operaio mi autorizza ad entrare per una rapida occhiata. Al centro una bella fontana e sotto il colonnato la tomba del Sultano Izzettin con fini iscrizioni e mosaici geometrici in azzurro e marrone. Sempre nella piazza si apre il portale della Buruciye Medrese. Anch’essa finemente decorato in stile selgiuchide. Sotto il doppio colonnato interno e nel cortile si aprono nicchie con tavolini dove rilassarvi e gustare un ottimo te’ con dolce musica di sottofondo. E’ proprio quel che ci voleva! A lato, artigiani mostrano e vendono i propri originali lavori in piccole botteghe. Ci perdiamo la Gok Medrese, fuori dal centro, che pare sia comunque ancora in restauro.
Pur non essendo geograficamente ad est, Sivas ne mantiene tutte le caratteristiche. Quando ripartiamo siamo ormai coscienti che stiamo abbandonando l’est per ributtarci nella Turchia tutto sommato più turistica. Quando giungiamo a Bogazkale, l’antica Hattusa, capitale del regno ittita, a 250 km da Ankara, questa sensazione ci viene confermata. Cominciano a vedersi camper e turisti, agli scavi venditori che insistono per venderti la loro merce.
A 2 km da Hattusa, visitamo Yazilikaia con i suoi bassorilievi ittiti. Gli scavi di Hattusa sono già chiusi e dunque rimandiamo a domani la visita.
Ci rechiamo al camping restaurant Baskent,molto carino e ben curato . Molti italiani, a dire il vero poco socievoli, sono qui. In compenso stasera un fresco vento ci tiene compagnia.