4 ago 2010

Diario di viaggio 5 - estate 2010

4 agosto



Oggi si visita il monastero siriaco-ortodosso di Deyr Ul Zaferan. Ritroviamo il ragazzo svizzero. Pare che siamo gli unici viaggiatori in camper in giro da queste parti. Il giardiniere del monastero vedendoci arrivare ci si fa incontro per chiedere da dove veniamo. Dice che sono passati di li altri quattro camper italiano qualche giorno fa, provenienti da Van. Il monastero è in splendida posizione ai piedi di una collina rocciosa dove si vedono i resti di precedenti monasteri. E’ proprio color zafferano ! Si visita liberamente, oggi è sede di una scuola per giovani, mentre il patriarcato siriaco-ortodosso si è trasferito a Damasco. Le poche messe sono officiate in aramaico, la lingua di Cristo.
Qualche pregevole opera lignea, ma la cosa più bella è l’architettura e la splendida posizione a guardia dell’immensa pianura mesopotamica. Da Mardin, che è a 4km. e da qui la vista sull’antica Mesopotamia delimitata dai fiumi Tigri ed Eufrate è mozzafiato e si perde all’orizzonte. Visto la vicinanza con il confine siriano ed iracheno cominciano a vedersi auto con targhe arabe.
La nostra prossima tappa è Hasankeyf. Si passa Midyat fino ad incontrare l’altro mitico fiume , il Tigri e con esso la cittadina di Hasankeyf. Una frana ha distrutto una parte della Kale e dunque la strada pedonale è stata chiusa. Il piccolo villaggio consiste in poche botteghe, qualche localino e un motel. Ma Hasankeyf ha più di tremila anni di storia e oggi un progetto del governo turco vorrebbe inondarla con la costruzione di una nuova diga. Gli abitanti dei villaggi dela zona si oppongono fortemente e sono riusciti ad ottenere l’appoggio di alcuni organismi non governativi internazionali che hanno fatto pressioni sui rispettivi governi per ritirare l’appoggio alla costruzione della diga. Sul web circola anche una raccolta di firme in tal senso. Hasankeyf deve vivere! Molto bella il minareto della Moschea, simile a quello di Mardin e gli scorci che si godono dal nuovo ponte verso l’antico ponte sul Tigri di cui restano le tre enormi colonne. Lungo le rive scavate nella roccia diverse grotte e abitazioni. Lo sguardo volge in alto per vedere le rovine dell’antica città con torri e minareti. Poco fuori , lungo il Tigri la Zeynel Bey Turbasi , una bella tomba ricoperta in maioliche. Attualmente in restauro. Passiamo Batman e al benzinaio si ripete il rito del te’, delle scatole di fazzoletti di carta cui si aggiunge stavolta il lavaggio completo gratuito del camper nonché una telefonata con l’insegnante d’inglese di Mehmet uno dei simpatici gestori della pompa di benzina. La cortesia del popolo turco e curdo non si smentisce mai !
Veniamo fermati ad un posto di blocco da militari che ci intrattengono una decina di minuti con domande su dove siamo diretti e da dove veniamo, per consigliarci poi, cartina alla mano , su dove andare per non perdere i migliori posti dell’est e del Mar Nero. Molto simpatici, ci salutano e si riparte.
Dopo una strada in pessime condizioni finalmente giungiamo a Bitlis. Fa decisamente fresco. Siamo a 1600 metri. Arriviamo a Tatvan, sul lago di Van dove pernottiamo nel camping-picnic Tatvan sul lago. Anche qui i ragazzi che gestiscono il camping si fanno in quattro per consentire l’allaccio elettrico e la connessione ad internet per scrivere queste note. Grazie !!!
Domani si sale verso il monte Nemrut (3005 metri ) e poi via verso Akdamar.