30 lug 2010

Diario di viaggio 2 - estate 2010

Diario di bordo - Turchia ( dal 28 luglio al ......)

28 luglio
La strada che collega Keramoti a Xanthi passa nei pressi della foce del Nestos tra belle campagne coltivate. Si riprende l’autostrada che velocemente ci porta ad Alexandroupoli e da qui alla frontiera greco-turca di Ipsala. Si passa la linea di confine delineata dal fiume Evros tra i saluti dei ragazzi militari greci prima e turchi poi. Le pratiche in frontiera sono velocissime ed in meno di un quarto d’ora siamo ufficialmente in Turchia. La strada tra Ipsala e Tekirdag è in cattive condizioni pur essendo superstrada a doppia corsia. Paesaggio che non dice molto e qualche centro abitato caotico e sporco. Quando si prende a costeggiare il mare di Marmara si vedono diverse nuove costruzioni che vorrebbero essere villaggi turistici con casette una sopra l’altra a ridosso di spiaggie che non paiono niente di buono. Qualche campeggio o presunto tale con assembramenti di tende e famigliole turche intente a badare ai bambini o sonnecchiare sotto teloni e ombrelloni.
Verso Istanbul si migliora un poco, le case diventano più belle e le spiaggette più accoglienti.
Passiamo Istanbul a nord lungo l’autostrada nord passando il Bosforo sul ponte …. Vista l’ora c’è molto traffico ma comunque si esce abbastanza agevolmente dalla città e si dirige verso Ankara con una marea di camion che seguono la nostra stessa direzione.
Si viaggia tra rallentamenti e lavori in corso fino ad Ankara, è ormai molto tardi quando giungiamo all’Ulasan Hotel Camping nei pressi del lago di Golbasi circa 20 km a sud di Ankara sulla strada per Aksaray-Adana. Siamo gli unici ospiti del campeggio,si dorme comunque bene e c’è possibilità di fare un bagno in una bella piscina.29 luglio
Altri lavori in corso sulla superstrada Ankara-Adana ci fanno perdere diverso tempo. Sosta presso due simpatici benzinai che ci regalano le tipiche tovagliette dei benzinai turchi.
Dopo una sosta al grande lago salato, il Tuz Golu, alle 14 circa siamo in Cappadocia , a Selime all’imbocco della valle di Ihlara .
Ci fermiamo per un veloce pranzo quando si avvicina Amrin un piccolo bimbo che ci invita a ballare alla festa che è appena cominciata nei vicini giradini lungo il fiume. Gli promettiamo che ci andremo dopo mangiato. Tutto il paese è praticamente alla festa, pensiamo per un fidanzamento o giù di li. Musica dal vivo con bouzuki e base musicale digitale, voce cantante e soprattutto ballerini.
Sul muretto una fila di uomini , più in la’ ben separati, una fila di donne sedute sulle sedie , al centro i ballerini ragazze e ragazzi scatenati in balli di gruppo. Ogni tanto qualche colpo di pistola a salve sparato in aria, uno dei due pistoleri mi chiama, vuole che spari io , cerco di spiegare che preferire di no ma insiste e mi prende la mano facendomi premere il grilletto. Rosi mi sembra un po’ preoccupata!
Dopo la musica proseguiamo la nostra escursione nella valle per fermarci in un curioso bar sull’acqua a prender un caffè turco intrattenuti da un simpatico cameriere che ci vuole organizzare la giornata con escursioni varie. Si prende il caffè o si mangia su palafitte o a scelta seduti su sedie poggiate nel fiume a bagno con i piedi nell’acqua.
Guzelyurt è la nostra prossima meta per visitare la chiesa di Analypsis costruita su uno sperone roccioso in splendida posizione sul fiume. Poi una strada di campagna ci conduce a Derinkuyu. Campi di patate e contadini al lavoro. Passato il bivio per Soganli uno sterrato ( strada in rifacimento) ci porta attraverso bei villaggi a Mustafapasa e dopo ad Urgup e da qui verso Goreme giusto in tempo per assistere al tramonto alla Red valley , splendido punto panoramico che ci porta indietro di quindici anni quando un ragazzo di nome Sinan ci accompagnò sul posto, quasi unici visitatori. Oggi è tutto un po’ diverso, si paga un simbolico biglietto per entrare ed è pieno di furgoncini che scaricano turisti per assistere al rito del sole che va a dormire. Anche Uchisar è molto cambiata rispetto ad allora, oggi è molto elegante con alberghi e tanta illuminazione.
Si pernotta a Goreme al camping Berlin accolti da Fikrat che si prodiga in informazioni e cena da Anatolian Kitchen in fondo al paese.

30 luglio
Visita all’ Open Air Museum di Goreme, girando in un paesaggio molto suggestivo tra i “camini delle fate” e visitando le numerose chiese rupestri. Molto bella la chiesa di Tokali e quella di Elmali i cui affreschi sono ancora abbastanza ben conservati. Fa molto caldo ma si sopporta bene anche perché nelle chiese scavate nella roccia c’è molto fresco. Pomeriggio dedicato a Pasabagi e Zelve dove si trovano i più bei “camini”. Un venditore di oggetti antiquari e tappeti ci conferma che le cose sono molto cambiate da quando noi siamo venuti qui la prima volta. Lui quindici anni fa era l’unico con il suo piccolo negozio improvvisato tra i camini e sotto una tenda, oggi proliferano baracche che vendono paccottiglia. Il paesaggio resta comunque magico nonostante tutto. Ci dice che Sinan è rimasto lì e oggi fa la guida ufficiale per i turisti.
Sulla strada del ritono a Goreme visitiamo Urgup con i suoi forti contrasti tra case diroccate, camini e belle case con decorazioni del periodo selgiuchide.
Serata di nuovo a Goreme , stavolta siamo sulla fresca terrazza del Safran con davanti Sis Kebab e Pottery Tavuk . Poi al Berlin camping , Fikrat si impegna a fondo per metterci in condizione di scrivere questo diario consentendo la connessione alla sua linea adsl ( free wi-fi , Tesekur ederim Fikrat ! )